Prestazioni
Questa esperienza vale per
1 persona e comprende:
- Briefing iniziale
- Discesa in grotta della durata di ca. 2 ore
- Attrezzatura tecnica a disposizione (muta, calzari, casco, imbracatura, discensore e longes di sicurezza)
- Guida AICG professionista
- Foto e video dell'esperienza
- Assicurazione
Speleo canyoning alla Tana che Urla, in Grafagnana
La Tana che urla, è chiamata così perchè dal suo interno proviene un continuo cupo ululato. Si tratta dal rumore generato dal fiume sotterraneo al suo interno.
Secondo una leggenda invece, un giovane minatore del luogo che passava davanti alla grotta udì un melodioso canto. Aveva sentito dire che in fondo alla buca abitavano le fate. Rimase a lungo a sentire quei canti e nei giorni seguenti vi ritornò.Una mattina d’estate, mentre si recava a lavorare, volle passare davanti alla grotta per poter dare un’occhiata e vide una bellissima ragazza avvolta in un vestito leggero come le nuvole. Il minatore fu colpito dalla sua bellezza e tentò di avvicinarla, ma questa sparì come una spirale di fumo. Per giorni l’uomo tornò alla grotta senza alcun risultato.
L’estate passò e, con l’arrivo dell’inverno, il giovane minatore rimaneva per lunghe ore a pensare all’incontro che aveva avuto quella mattina.
Divenne triste e si ammalò, nessuna medicina sembravano avere effetto sul giovane. Una notte, mentre giù dalla Pania scendeva un vento gelido, il minatore udì bussare alla porta. Aprì e trovò in terra un cesto colmo di fiori che nascono soltanto durante l’estate. Allora capì chi poteva avere portato fino alla casa quel cesto, uscì e corse verso la grotta. Riuscì a vedere la fata fuori dalla spelonca, le confessò il suo amore disperato. Ma la Fata gli disse che non era possibile e che se avesse mangiato quei fiori sarebbe guarito e l’avrebbe dimenticata per sempre. Ma il giovane insisteva; allora la Fata lo avvertì che se l’avesse seguita in fondo alla grotta non sarebbe più potuto tornare alla luce del giorno e, detto questo,si allontanò. Il minatore non si arrese e le corse dietro e le pareti della montagna si chiusero. Oggi dal profondo della grotta si sentono ancora le voci delle Fate e ogni tanto anche qualche colpo di piccone del minatore.
L'ingresso di questa grotta è situato a Fornovalasco sul sentiro che porta sul Monte Forato, immerso nei fitti e rigogliosi boschi.
Questo percorso è adatto a tutti per la facilità di accesso e di percorrenza interna. Un vero e proprio fiume scorre al suo interno e la sua bellezza è data oltre che dalla conformazione delle rocce, dalle bellissime e celesti pozze che si trovano alla fine del percorso.